mercoledì 27 maggio 2009

Due cose nella mia vita sono importanti. La prima è questa: il gusto della vita nn è negato a chi sbaglia, ma a chi nn ha un senso dell'infinito, del destino, dell'ideale, del Mistero presente, perchè allora il problema nn è sbagliare o nn sbagliare. Il gusto della vita nn è negato a chi sbaglia: è negato a chi nn ha il nesso col Destino che fa le cose, con il Mistero presente. Per cui tutto è un'ipotesi positiva, il tempo che per tutti è sinonimo di decadenza, lavora in positivo. Se guardo la mia vita, che razza di roba è successa!Dico sempre: se è successo così fino adesso, immaginiamoci che cosa succederà nel futuro!Ne vedremo delle belle. E' interessante, no?E' un'avventura.
Ed è esattamente qui il problema, perchè la secopnda cosa è che se dovessi paragonare la mia vita, come si è svolta (c'è una legge fisica che dice che l'orizzonte si muta mutando il punto di osservazione), userei questa metafora: la mia vita è come una mongolfiera, più vado, più m'innalzo, più mi impegno, più sono dentro a questa vita, più scopro degli aspetti dell'umano che erano impossibili prima: la capacità di fedeltà, di amicizia, di lealtà, di ripresa, di indomabilità, che nn avevo mai pensato prima.
Perciò, da ultimo, è una gratitudine. Come ho iniziato, così voglio finire: è una gratitudine che caratterizza la mia vita, perciò nn ho paura di darla tutta.

Enzo Piccinini
Testimonianza agli esercizi spirituali degli studenti universitari di CL - Rimini, 12 dicembre 1998

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