sabato 7 febbraio 2009

Eluana Englaro
Caso Eluana, parla l'ateo Jannacci: allucinante fermare le cure
«La vita è importante anche quando è inerme e indifesa. Fosse mio figlio mi basterebbe un battito di ciglio»


http://tracce.it/default.asp?id=376&id_n=8932

"Lei è una donna. Una donna di trentotto anni: ha la mia stessa età. Ha il ciclo mestruale come ogni donna. Apre gli occhi di giorno e li chiude la notte. Respira benissimo e da sola, serenamente. Il suo cuore batte da solo, tenace e forte. Ci sono momenti nei quali forse sorride e atri nei quali forse socchiude gli occhi. Ma quanti sanno davvero che Eluana non è attaccata a nessuna macchina? Quanti sanno che nella sua stanza non c’è un macchinario, ma due orsacchiotti di peluche sul suo letto? Che non ha una piaga da decubito? Che in diciassette anni non ha preso un antibiotico?" Margherita Colletta

http://tracce.it/default.asp?id=376&id_n=8876&pagina=1

«Capire le ragioni della fatica è la suprema cosa nella vita, perché l’obiezione più grande alla vita è la morte e l’obiezione più grande al vivere è la fatica del vivere; l’obiezione più grande alla gioia sono i sacrifici… Il sacrificio più grande è la morte» (don Giussani).

Che società è quella che chiama la vita “un inferno” e la morte “una liberazione”?Dov’è il punto di origine di una ragione impazzita, capace di ribaltare bene e malee, quindi, incapace di dare alle cose il loro vero nome?

http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=12065

lettera aperta a Beppino Englaro scritta per ilsussidiario.net da Mario Dupuis, fondatore e presidente dell’opera Edimar (realtà educativa che accoglie ragazzi disagiati), nel 14esimo anniversario della morte della figlia Anna, cerebrolesa grave

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