domenica 8 febbraio 2009

Il padre di Terri Schiavo a Beppino: si fermi prima che sia troppo tardi...

Padre di Terri Schiavo a Beppino: e' morte dolorosa (FONTE: ANSA.IT)

"I sostenitori dell'eutanasia le diranno che far morire di fame e di sete una persona con danni cerebrali non causa dolore, sono stato testimone di questo tipo di esecuzione e possi dire che è falso. E' di gran lunga la morte più dolorosa che un essere umano possa sperimentare": il padre di Terri Schiavo, Bob Schindler, ha scritto una lettera a Beppino Englaro, di cui il Tg1 ha anticipato il testo che sarà pubblicato domani sul sito di "il sussidiario. net" quotidiano on-line della fondazione per la sussidiarietà. "Entrambi abbiamo fatto esperienza della stessa disgrazia e dello stesso dolore. Tuttavia, vi è una differenza; sua figlia è ancora viva, la mia non più. Lei ha ancora il controllo sul futuro di Eluana io non ho potuto fare nulla per Terry". Nel 1998 viste inutili le speranze di cura, il marito chiede che siano staccati i tubi che la tenevano in vita. I genitori si opposero ma la vicenda si concluse nel 2005 con la morte della donna. "Dio ha dato a lei e a me la resposnsabilità di insegnare i principi morali ai nostri figli e di tenerli fuori dalla cattiva strada. Far morire di fame e di sete sua figlia - conclude il padre - è lontano da ciò che Dio desidera".


Comunicato stampaCL: preghiamo per Eluana

Accogliendo le parole del Segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata - «Quando ci avviciniamo al mistero del dolore e della morte bisogna, per chi crede, pregare» -, Comunione e Liberazione, oltre che alle iniziative di dialogo e di giudizio di queste settimane, invita a partecipare ai momenti di preghiera per Eluana organizzati dalle diocesi e a promuoverne nei luoghi di vita, di studio e di lavoro.
Da don Giussani abbiamo imparato che «solo il divino può “salvare” l’uomo, cioè le dimensioni vere ed essenziali dell’umana figura e del suo destino solo da Colui che ne è il senso ultimo possono essere “conservate”, vale a dire riconosciute, conclamate, difese». Tanto è vero che quando viene meno il riconoscimento del Mistero presente nella storia, risulta difficile riconoscere tutta la grandezza dell’uomo.
Per questo invitiamo a pregare per una vita che è affidata al Mistero buono che fa tutte le cose, e perché Dio possa illuminare coloro che hanno responsabilità a tutti i livelli.
l’ufficio stampa di CLMilano, 6 febbraio 2009.



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