giovedì 4 dicembre 2008

Nella dolcezza della primavera
i boschi rinverdiscono, e gli uccelli
cantano, ciascheduno in sua favella,
giusta la melodia del nuovo canto.
E' tempo, dunque, che ognuno si tragga
presso a quel che più brama.
Dall'essere che più mi giova e piace
messaggero non vedo, né sigillo:
perciò non ho riposo né allegrezza,
né ardisco farmi innanzi
finché non sappia di certo se l'esito
sarà quale domando.
Del nostro amore accade
come del ramo del biancospino,
che sta sulla pianta tremando
la notte alla pioggia e al gelo,
fino a domani, che il sole s'effonde
infra le foglie verdi sulle fronde.
Ancora mi rimembra d'un mattino
che facemmo la pace tra noi due ,
e che mi diede un dono così grande:
il suo amore e il suo anello.
Dio mi conceda ancor tanto di vita
che il suo mantello copra le mie mani!
Io non mi curo di discorsi altrui
che mi possano separare dal mio Buon Vicino
poiché io so come succede per le ciance
per una frase che si pronuncia
certuni si vanno vantando d’amore
noi ne abbiamo la carne e il coltello

Guglielmo d'Aquitania
(1071-1126)

Nessun commento: